È proprio vero che il centro storico della città di Gallipoli conserva meraviglie dietro ogni angolo.
La città vecchia, sita su un’isola calcarea, ospita infatti, tra le sue tortuose e caratteristiche stradine, edifici di grande rilevanza storica, chiese, palazzi e musei. Ma non tutte le bellezze che ha da offrire sono in superficie. Esistono anche dei frantoi ipogei (come il Frantoio ipogeo di Palazzo Granafei), testimonianza diretta ed estremamente interessante del rilevante passato economico della città.
Il Frantoio ipogeo del Vicerè è uno di questi tesori presenti nel sottosuolo dell’isola. Un antico tesoro reso fruibile solo recentemente. Siamo a Via Santa Maria, centro storico.
La storia: l’olio lampante di Gallipoli
Fu nel Cinquecento che Gallipoli iniziò la sua ascesa nella produzione di olio da lampada, il cosiddetto olio lampante. Essa divenne nota in tutta Europa e il suo prezioso olio arrivava a Londra, Parigi, Berlino, Oslo, Stoccolma, Amsterdam…Tutti lo richiedevano per la sua speciale lucentezza!
I frantoi gallipolini aumentavano, producevano olio in quantità e Gallipoli divenne così importante da aggiudicarsi il titolo di Capitale mondiale dell’olio da lampada.
I frantoi ipogei erano sparsi nel sottosuolo della città e nel resto del Salento, e molti, addirittura, sono ancora da scoprire. Non erano solo semplici grotte scavate sottoterra, ma vere opere di ingegneria. A volte erano ricavati da antichi granai o da cripte bizantine, oppure sorgevano sotto edifici già esistenti.
Il lavoro in un frantoio era molto ambito, poiché ben pagato, e poter oggi visitare ancora questi resti del passato aiuta a comprendere meglio la vita quotidiana che si conduceva. Per questo è importante preservare e valorizzare questi luoghi!
Nell’Ottocento le lampade a olio vennero soppiantate dall’elettricità. Il periodo d’oro dell’olio lampante era terminato ma quel passato glorioso rivive ancora nei frantoi ipogei della città.
La scoperta e la valorizzazione
Il Frantoio ipogeo del Vicerè si trova a Via Santa Maria, civ. 6, nel cuore del centro storico di Gallipoli, ed è uno dei trentacinque frantoi presenti nel sottosuolo della città. Non lontano ci sono la Chiesa di Santa Maria della Purità, il Duomo e la Chiesa dei Santi Medici.
Un cartello recante il nome del frantoio e la data “XVII sec.” indica l’entrata a questo mondo sotterraneo.
L’antico laboratorio in cui veniva prodotto l’olio lampante risale quindi al XVII sec. ma la sua scoperta è stata estremamente recente. Murato ormai da più di un secolo, venne riportato alla luce soltanto nel 2002.
Fu necessaria una grande opera di pulizia, visto il grande quantitativo di materiale di risulta e gli scarichi fognari. Finalmente, tra luglio e agosto del 2013, il Frantoio del Vicerè divenne fruibile da parte del pubblico.
Da pochissimi anni rivive come luogo in cui scoprire il passato gallipolino e soprattutto come esempio lampante di archeologia industriale, unico nel suo genere.
La visita e come si presenta
Il Frantoio ipogeo del Vicerè è aperto tutti i giorni, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 22.00.
Il biglietto ha un prezzo piccolo piccolo, quello di 1.50€. La visita è di breve durata, circa un’ora.
Appena scesi nelle profondità del frantoio, dopo qualche informazione data dalla persona alla biglietteria, una guida audio segue il visitatore nel corso della scoperta dell’antico laboratorio.
Questo, anche se antico, è ben curato fin nei minimi dettagli e ben tenuto. Si segue passo passo la produzione dell’olio famoso in tutta Europa, quello che illuminava le strade di mezzo mondo, e la visita è interessante sia per adulti sia per bambini.
Un biglietto che vale la pena pagare e una visita che vale la pena fare.
Scoprite il Frantoio del Vicerè e fatelo risplendere dopo secoli di buio e di dimenticanza: il passato merita una rispolverata e l’olio lampante merita di tornare a illuminare!