La storia ha inizio con la Chiesa dedicata al Santo di Paola, cioè S. Francesco, conosciuto a Gallipoli con il soprannome di “Santu Patre”.
Immergiamoci così nel passato e vediamo come ciò si sia radicato nella bellissima Gallipoli.
La storia
Siamo intorno ai primi anni dell’600 Gallipoli era conosciuta soprattutto per i traffici commerciali di Olio Lampante che si diffondeva per tutta Europa. Ma anche a livello religioso visto che ospitava all’interno del suo attuale centro storico importanti ordini Religiosi come: Domenicani, Francescani, e infine i Frati Minimi conosciuti anche come “Paolotti”.
Tutto ha inizio con Padre Fra Carlo Abatizzi di Gallipoli che faceva parte dell’Ordine dei Padri Minimi, fu proprio lui a promuovere la costruzione di un Convento con Chiesa annessa dedicata alla Regola del Santo di Paola, utilizzando anche le proprie somme di denaro e di beni immobili della sua famiglia.
I frati entrarono ufficialmente nella loro sede tra il 1621-22 autorizzati da Mons. Consualvo de Reuda ed era posto lungo il percorso murario della città verso levante e con il prospetta della facciata che affacciava sul porto mercantile.
Durante la sua vita il convento e i 12 frati che vi abitarono ebbero numerose elargizioni da parte di alcune famiglie nobiliari della città e addirittura anche da parte del Castellano dell’epoca don Giuseppe della Cueva.
Successivamente l’ordine venne soppresso il 23 dicembre 1807 ed i relativi beni mobili e immobiliari passarono al comune della città che lo adibì a sede della Ricevitoria Demaniale ed a scuole.
Purtroppo del vecchio fabbrico sopra citato non è rimasto più nulla se no un piccolo chiostro collegato dall’interno della sacrestia della chiesa da cui si può accedere.
La chiesa invece ebbe una sorte migliore in quanto da quasi due secoli venne affidato alla Venerabile Confraternita di S. Maria delle Neve o del Cassopo che non avendo più la sua sede originaria ebbe ospitalità all’interno della chiesa sopra citata. Ma questa duplice denominazione spetta solamente alla Confraternita e non alla chiesa.
Ancora oggi la confraternita cura e preserva il culto di S. Francesco di Paola con relativa festa liturgica e civile ogni quaranta giorni dopo la Pasqua e con un novenario di preparazione che terminerà con la processione che si snoderà per le vie della città vecchia fino a giungere nel porto mercantile dove avverrà la benedizione dei naviganti e il saluto dei defunti in mare con la presenza ai lati della statua di due militari della Marina Militare Italiana in alta uniforme.
La Chiesa
Nella facciata dell’attuale chiesa, al centro, è presente una nicchia che ospita il santo omonimo, all’interno invece la chiesa presenta una sola navata di forma rettangolare, arricchito da ben sette altari laterali barocchi in carparo legati la maggior parte di essi alle famiglie benefattrici dell’ordine.
Il presbiterio viene inquadrato da un arco trionfale a tutto sesto sostenuto da due pilastri decorati con fregi e motivi floreali.
Leggenda della nave carica di grano
Una leggenda legata a questa chiesa e allo stesso santo vuole che secoli fa, mentre la città soffriva la fame, arrivò nel porto una nave mercantile stracolma di grano suscitando nel General Sindaco stupore e ammirazione in quanto nessuno ne aveva ordinato il carico.
Nel momento dell’incontro tra il sindaco e il capitano della nave, quest’ultimo disse che era stato un monaco di Crotone a commissionare e pagare quel carico. Si dice che poi mentre era nei pressi della chiesa riconobbe quel “monaco” nella statua che ancora oggi campeggia sulla facciata esterna della chiesa.
SCRITTO DA:
Dott. Vito Russo
FONTI:
- BARTOLOMEO RAVENNA “MEMORIE ISTORICHE DELLA CITTÀ DI GALLIPOLI” – 1836
- GINO SCHIROSI “GALLIPOLI SACRA” – 2019
- FEDERICO NATALI “I CONVENTI SOPPRESSI A GALLIPOLI NEL DECENNIO FRANCESE 1806-15” – 2013